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Report 5 Marzo 2021

Indice RT che per la presenza delle varianti a più alta trasmissibilità si avvia verso il livello di 1.3 per l’Italia nel suo complesso. Particolarmente preoccupante la situazione in Emilia, Lombardia e ancora Toscana.

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Tasso di mortalità e pressione sugli ospedali

In corrispondenza all’incremento di ricoveri il tasso di mortalità aumenta sensibilmente.

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Impatto varianti in Italia

Le varianti a più alta trasmissibilità stanno guidando l’innesco della nuova ondata. Il modello permette di scovarne l’impatto osservando il dato della mobilità. L’Italia nel suo complesso è un esempio istruttivo in tal senso: introducendo la variante la mobilità torna al suo valore di plateau mentre i casi esplodono comunque.

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Report 4 Marzo 2021

Situazione ancora critica per l’influenza della varianti a più alta trasmissibilità. Secondo il modello, la percentuale dei positivi affetti dalle varianti a più alta trasmissibilità ha superato il 50% del totale dei positivi circolanti su tutto il territorio Nazionale, con punte oltre il 70% (in Emilia, Lombardia e Toscana, per esempio).

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Report 3 Marzo 2021

Ormai solo Sicilia e Sardegna non sono ancora state colpite dall’effetto delle varianti del virus a più alta trasmissibilità. Le simulazioni indicano che è necessario intervenire prontamente con misure di limitazione della mobilità ancor più severe rispetto a quelle implementate nella gestione dell’ondata precedente. Pensare, tra l’altro, di circoscrivere localmente l’esplosione dei nuovi casi associati alle varianti, è velleitario. Bisogna agire subito con misure diffuse su tutto il territorio Nazionale.

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Report 2 Marzo 2021

L’impatto delle varianti a più alta trasmissibilità si manifesta ormai su quasi tutte le Regioni Italiane. Tra le colpite, al momento solo Umbria, Molise e P.A. di Bolzano ne stanno controllando meglio lo sviluppo. Colpisce l’effetto su RT delle varianti. In presenza di esse, l’indice RT rimane più a lungo sopra uno.

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Report 24 Febbraio 2021

Per l’Italia è stato introdotto lo scenario “con variante” (0.4% dei positivi del 1° Dicembre 2020): l’impatto comincia a manifestarsi in media su tutto il territorio Nazionale. Aggiunto lo scenario con variante anche per il Piemonte (0.25% dei positivi del 1° Dicembre 2020, ma potrebbe essere più alto). P.A. Bolzano ed Umbria sembra stiano controllando meglio l’incremento dei casi indotto dalle varianti. Purtroppo ogni giorno si aggiungono altre Regioni con caratteristiche riconducibili alle varianti. Sembra sempre meno perseguibile l’obiettivo di circoscrivere i casi con variante a livello geografico.

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Report 17 Febbraio 2021

L’algoritmo scova, adesso, in modo completamente automatico, le Regioni che mostrano anomalie riconducibili alla presenza della variante.
Funziona così. Per tutte le Regione viene ricavato, dai dati sperimentali, l’andamento temporale della mobilità delle persone. Se si osserva, per qualche Regione, un significativo aumento della mobilità negli ultimi giorni, il modello introduce automaticamente la presenza di una variante con trasmissibilità tale da riportare la mobilità stessa ad un valore il più possibile costante e tipico del periodo. Il senso è questo: l’aumento dei casi in quelle Regioni, può essere dovuto: i) ad un “fuori tutti” (mobilità che aumenta perché le persone hanno deciso di darsi alle pazze gioie); ii) oppure, ipotesi più probabile, alla presenza di una variante con maggiore trasmissibilità, principale responsabile dell’aumento dei casi.
Le Regioni che, al 17 Febbraio 2021, hanno manifestato un comportamento riconducibile alla presenza della variante sono: Abruzzo, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e le due province autonome di Bolzano e Trento. Dai calcoli si ricava che la variante era presente nell’1% dei positivi al virus già il 1° Dicembre 2020 e che la trasmissibilità (distanza entro cui si può essere infettati incrociando un positivo) è il 41% più alta.